Campagna – TOR – TEAM extended
CINQUE ATLETONI SOLIDALI AL TOR PER MSOLWA

Marina Plavan
SE LO SOGNI… LO PUOI FARE!
“E perché più del sentiero conta il passo e più del passo conta il respiro ma ancor più del respiro conta il sogno”. Ecco chi è Marina Plavan, quella pazza che farà per la quinta volta consecutiva il Tor des Geants.
Il Tor è un mio grande sogno trasformato in realtà, quando parlo di LUI mi si illuminano gli occhi, ripenso ad albe e tramonti inimmaginabili, a fatica, sudore ed emozioni che lasciano segni indelebili nel cuore e nell’anima.
Dunque perché non festeggiare questa mia quinta partecipazione con qualcosa di veramente gigante: dare una mano amica alla realizzazione di progetti di persone così lontane ma in fondo così vicine a noi.
Non sarò sola ma insieme ai miei quattro “compari” spero di poter raggiungere l’obiettivo solidale che comprende l’acquisto di macchinari per lavorare i cereali nel villaggio di Msolwa Ujamaa, in Tanzania.
Noi pensiamo a correre, voi ci date una mano?
Luca Dalmasso
Sono innanzitutto un amante della montagna, in ogni sua forma. Dopo moltissimi anni provando a fare qualsiasi sport legato alla montagna, ho trovato la mia giusta dimensione nel trail running, perché unisce perfettamente le mie due più grandi passioni: la corsa in montagna e l’escursionismo. Come si sa, l’appetito vien mangiando, e le distanze si allungano facilmente. Il Tor mi ha stregato da spettatore seguendolo per 3 anni da vicino e mi è letteralmente entrato dentro.
Ho un ritiro al 4K Endurance nel 2016 da vendicare, grande stimolo per fare bene quest’anno. Però non basta, perché tra le cose che mi hanno stregato nella vita, c’è anche Find The Cure e quindi non ho potuto che gioire immensamente dentro di me quando si è presentata l’occasione di correre un Tor solidale! Il colpo di grazia è arrivato partecipando a due serate solidali in sede Find The Cure a Moncalieri, una sul Mali e una sulla Tanzania, proprio quello per cui vorrei correre questo Tor.
Sarà uno stimolo immenso per me, sapere che in tanti avranno donato per questa causa e spero sia uno stimolo anche per chi dona, a seguirmi (e seguirci) nella nostra sanissima pazzia.
Io ce la metterò tutta, e voi?
Michal Lazzaro Rafinski
Ho iniziato a correre 5 anni fa per liberarmi, stare meglio ed evolvere seguendo la gioia di vivere nelle piccole e grandi scelte della vita. Come ad ogni rinascita troviamo dei doni, oltre alla corsa in montagna ho incrociato I Run For Find The Cure e in entrambi i casi è stato amore profondo.
Con questi stimoli ho da subito sognato in grande arrivando a correre gare immaginifiche!
Find the Cure è diventata una famiglia e con lei ho corso tutta l’Alta Via dei Monti Liguri raccogliendo fondi per uno dei nostri progetti solidali nel 2015.
Da sempre sogno il Tor e quest’anno avrò l’occasione di correrlo nella Squadra Solidale di I Run For Find The Cure per sognare e raccogliere fondi: desidero tutto il vostro appoggio per questo avventuroso progetto, seguitemi, facciamo qualcosa di grande insieme, mettiamoci il cuore, io ci metterò tutto me stesso.
Pierluigi Lovera
TOR DES GEANT! Solo a pronunciarlo mi vengono i brividi. Quando ne sentii parlare da amici e vidi le foto di quei posti meravigliosi attraversati dalla corsa ne rimasi affascinato. Assistetti poi ad una proiezione di filmati della corsa da parte di un finisher, il quale disse che probabilmente tra il pubblico c’era qualcuno che avrebbe potuto provare questa pazzia, ed io, in quel momento pensai: sono io! Non tenendo conto che avevo già superato i 50 e per partecipare oltre ai chilometri macinati, bisognava anche essere sorteggiati… Ed ora, a 58 anni, eccomi qua, onoratissimo di far parte addirittura degli Atletoni di Find The Cure.
Da quella serata le distanze ed i dislivelli sono via via aumentati, e dopo aver rotto il ghiaccio con il mondo del trail running con il Valle Varaita Trail dell’amico Luca, sono riuscito a portare a termine alcuni ultra ( CRO, LUT, UTMB, SCENIC) e il 4K endurance. Pur abitando in pianura, la montagna mi attrae, e la frequento appena posso, e così, quando sono su, penso alla fortuna che abbiamo noi tutti di essere nati in “questa parte del mondo” ed a cosa si potrebbe fare per aiutare chi è meno fortunato.
Questa, quindi, è l’occasione giusta per rendermi utile, nel mio piccolo. Statene certi che darò il massimo per contribuire a questa splendida iniziativa.
Nadir Junod
Ciao a tutti, sono Nadir, valdostano di Cerellaz, da 36 anni innamorato della montagna e da alcuni anni anche della corsa; sono impegnato quest’anno nel mio primo Tor des Geants. Non nascondo l’emozione, finalmente ci siamo. Ricordo ancora la prima edizione del Tor, nel lontano 2010, impresa impossibile mi dicevo leggendo l’altimetria del percorso e conoscendo parte dei sentieri, poi seguendo dal vivo l’avventura di conoscenti e non, pian piano ho sentito nascere l’attrazione verso questa sfida e finalmente, alla terza iscrizione sono stato sorteggiato!
Nel frattempo ho conosciuto, tramite un vecchio amico, i progetti di I Run for Find the Cure e, rimasto colpito soprattutto dall’entusiasmo, dalla simpatia e dalla voglia di stare assieme dei suoi membri.
Ho deciso di essere partecipe anch’io di questa stupenda iniziativa solidale in cui coniugare un mio grande sogno ad uno ancora più grande, condiviso con tante altre fantastiche persone e i cui frutti doneranno un po’ di fiducia e di felicità nel lontano villaggio di Msolwa Ujamaa in Tanzania. Io corro ma non scappo! Splendido motto da tenere a mente in tutti gli ambiti della nostra breve vita.