Compleanno di Federico – Per Cala

In occasione dei miei 30 anni voglio anche io provare a fare la differenza

Un grande progetto che voglio condividere con tutti quelli che mi conoscono, vicini o lontani che siano. Un piccolo gesto che, se fatto insieme, può diventare una grande impresa, come quelle che ha compiuto Cala.

Dateci una mano e realizziamo questo grande sogno!

Federico

In memoria di Cala Cimenti: una scuola per il Nepal

Una campagna per trasformare il ricordo del suo entusiasmo e amore per la vita in un progetto di sviluppo per le popolazioni delle montagne nepalesi che tanto ha amato. Un’iniziativa voluta da Erika – moglie, amica, compagna di vita e di ogni avventura, dagli amici più vicini, dai compagni di cordata e dalle associazioni vicine a Cala: Amici del Mondo World Friends onlus; Monviso Nepal Foundation e Find The Cure Italia Onlus.

Cala: Amico, Alpinista, Anima solidale.

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Obiettivo: completare la scuola primaria di Shree Pattale

Questa scuola è situata nella bassa valle dell’Everest, in Nepal, paese a basse risorse schiacciato tra India e Cina, due potenze politiche ed economiche.

Pattale è nel distretto di Solukhumbu, tagliato fuori dalle comuni rotte del turismo di montagna che portano in areo alpinisti ed escursionisti direttamente a Lukla, sede dell’aeroporto e partenza dei sentieri per i campi base delle vette himalayane.

La scuola primaria di Pattale è stata distrutta dal terremoto del 2015, che ha devastato il paese, e solo parzialmente ricostruita. Aiuti internazionali e turismo locale hanno permesso di ricostruire quanto crollato nelle aree turisticamente più significative, mentre le valli meno note come la bassa valle dell’Everest non hanno avuto questo privilegio.

A Pattale, Kaku, Nunthala e negli altri villaggi della zona le condizioni di vita sono molto dure, soprattutto per i bambini ed i giovani che faticano a completare gli studi: le scuole sono poche, con poche risorse, molto distanti dai villaggi di origine e spesso senza connessioni con il mondo digitale.

Sviluppare una scuola è il modo migliore per offrire a questi giovani la possibilità di studiare, crescere ed emanciparsi ed è il modo più bello per ricordare Cala.

I fondi raccolti saranno utilizzati per la costruzione di due aule che completeranno la scuola primaria di Shree Pattale. Una sarà adibita a biblioteca ed una a sala multimediale con connessione a internet. In un contesto così isolato, queste aule sono elementi essenziali per non rimanere esclusi da una educazione realmente globale.

Il progetto è stato pensato su esplicita richiesta del referente della scuola alla Monviso Nepal Foundation (MNF), associazione non governativa e partner il loco che opera nel distretto di Solukhumbu con iniziative di sviluppo.

La componente principale del budget comprende tutte le spese per la costruzione degli immobili (definite in base al progetto edilizio fornito da MNF). A seguire saranno finanziate le spese di monitoraggio delle varie fasi di costruzione, le spese per un evento conclusivo di ritorno ai donatori. Il 5% del raccolto sarà destinato alle spese generali.

Lettera per Cala, da Kuba.

Probabilmente ci si aspetta un ricordo basato sullo sport. Certo, i momenti insieme passati a praticare sport in montagna ci sono stati ma, mai quanti ne avrei voluti anzi, forse non sono nemmeno così tanti che riesco a ricordarmeli tutti.

Ma qui si parla non solo di sport ma, di solidarietà e quindi il ricordo di Cala volge in quella direzione, a tutti quei momenti in cui emergeva la sua disponibilità ad aiutare qualcuno in difficoltà. Il nostro amico Enzo ha saputo descrivere questa umanità in uno scritto in cui mi identifico molto e non vorrei risultare ripetitivo nel riproporre lo stesso tema.

C’è un episodio che ricordo che mi colpì molto. Eravamo in birreria, una serata allegra e scanzonata quando ad un certo punto l’atmosfera si fece seria e cominciammo tra tutti a parlare di un incidente avvenuto in montagna dove morirono alcune persone, non ricordo di preciso chi. Ci furono commenti di ogni sorta, proprio come al “bar dello Sport” e ricordo la determinazione di Cala nel dire: “io vorrei essere preparato, organizzato, sempre pronto a partire per provare a salvare qualcuno in difficoltà, specialmente se si tratta di un amico. L’idea di assistere impotente ad una tragedia del genere non mi da pace!”

Cala era così: determinato ed individualista nel perseguire i suoi progetti… ma il suo dirompente entusiasmo emergeva senza mezze misure nella sua generosità.

L’Hymalaismo non porterebbe gli stessi risultati agli alpinisti occidentali senza il supporto delle popolazioni locali che meriterebbero molto di più di un ingaggio da portatori e, lo sappiamo bene, che l’unica via verso l’autonomia è la conoscenza, cominciando fin da bambini.

Lo sapeva bene Cala che, durante ogni suo viaggio documentava con contributi fotografici e video momenti di vita e quotidianità dei villaggi e non mancava di commentare con la sua volontà di poter portare un contributo migliorativo a queste popolazioni.

Cala era un accanito lettore e pensare a “Una Scuola per Cala”, ad una biblioteca e ad una aula multimediale intitolata a lui è un piccolo mattone verso la costruzione di questa autonomia.

Giacomo Fornelli, detto Kuba
Collettivo I Run for Find The Cure

WF è l’ente capofila. Nasce nel 2001 per sviluppare progetti per la tutela del diritto alla salute ed educazione delle fasce più deboli e opera principalmente in Africa, in particolare nelle zone più povere del Kenya. Nel 2019 ha realizzato un piccolo progetto di sostegno ad un dispensario del Pakistan, nel ghiacciaio del Baltoro, in collaborazione con Cala Cimenti e Francesco Cassardo.

Da questa esperienza è nata la sezione Peaks Doc WF dedicata a progetti che uniscono il mondo della cooperazione e quello dell’outdoor, di cui Cala è il principale testimonial. Il ruolo nel progetto è di coordinamento, raccolta fondi e monitoraggio.

MNF è il partner nepalese. Nata dopo il terremoto per aiutare la popolazione della bassa valle dell’Everest, ha già realizzato alcune scuole, un ostello femminile, un dispensario ed una centrale idroelettrica nella zona. È stata fondata da alpinisti di etnia sherpa, noti in Italia perché lavoratori stagionali in molti rifugi di Piemonte e Valle d’Aosta. Il ruolo del progetto è il coordinamento in Nepal della costruzione della scuola e il rendiconto delle attività.

logo-eppela

Ringraziamo la piattaforma EPPELA, piattaforma online sulla quale è altresì possibile sostenere questa campagna, per il supporto e il sostegno dell’iniziativa.

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Medical Camp in Tanzania

Medical Camps in Tanzania

Nelle aree rurali della Tanzania, paese in cui il sistema sanitario nazionale è a pagamento, non viene svolta alcuna educazione sanitaria e la maggior parte delle persone non si reca in ospedale se non in uno stadio della malattia ormai troppo avanzato e difficilmente trattabile.

Per contrastare questa situazione e invertirne la tendenza, nelle aree rurali attorno al villaggio di Msolwa vengono svolti periodici  Medical Camp dallo Staff del Good Samaritan Hospital di Msolwa Ujamaa e dai volontari Find The Cure in missione.

All’ombra di un albero del villaggio o in strutture adibite vengono garantite visite infermieristiche, visite mediche gratuite ed esami di laboratorio gratuiti per le principali patologie tropicali (test HIV, ricerca della malaria, analisi delle urine…) per garantire adeguate e tempestive cure a chi ne abbia bisogno.

Inoltre, viene istruita la popolazione sulle norme igienico-sanitarie da adottare: il corretto utilizzo delle zanzariere per prevenire la malaria, la bollitura dell’acqua prima di berla per prevenire il tifo e altre patologie gastrointestinali, una corretta igiene personale, delle buone abitudini alimentari e dei rapporti sessuali sicuri.

L’educazione sanitaria è rivolta anche alle madri pre-partum e post-partum con l’intento di ridurre la mortalità materno-infantile, ancora molto elevata nel paese.

Kit per prematuri in Africa: Autoclave Sterilizzazione

Primo obiettivo raggiunto! Andiamo avanti!

Grazie alla strepitosa catena umana e di passaparola virtuale, siamo riusciti a raggiungere con nostro immenso stupore e gioia l’obiettivo tiralatte in soli 3 giorni! Adesso che è diventato realtà, possiamo concentrarci sulla sicurezza e dunque acquistare una piccola autoclave da tenere in maternità per sterilizzare i vari componenti del tiralatte e non rischiare di diffondere malattie infettive tra le mamme e bimbi.

Purtroppo la percentuale di donne HIV+ è ancora troppo alta ed il controllo delle epatiti non viene effettuato e sarebbe dunque molto rischioso introdurre un tiralatte senza l’opportunità di sterilizzare adeguatamente i suoi componenti.

Eccoci dunque qui a coinvolgervi nel completamento del sostegno alla Maternità di Mararal. Grazie a tutti voi che vorrete continuare a donare!

  • Tiralatte: 1800€ (raccolta ✓)
  • 20 Set aggiuntivi per estrazione del latte: 300€ (raccolta ✓)
  • Autoclave Sterilizzazione (raccolta in corso)

L’ospedale governativo di Maralal è l’ospedale di riferimento di tutto il Samburu County, una zona molto particolare e difficile situata nel nord del Kenya. E’ un ospedale governativo, dunque pubblico e come tutti gli enti pubblici ha grandissime difficoltà e lacune in termini di personale/materiale/farmaci.

La popolazione Samburu vive principalmente di pastorizia ed è abituata a percorrere lunghissimi tragitti per portare in giro il pascolo, loro principale ricchezza. Questo coinvolge anche donne e i bambini che di solito si occupano delle capre e delle pecore, mentre i guerrieri Murran (gli uomini della tribù) difendono il bene più prezioso della famiglia: le mucche.

La popolazione di donne che giungono presso la maternità di Maralal è quasi interamente costituita da giovani donne, spesso malnutrite, con gravi anemie che come ultima spiaggia, magari a seguito di una severa complicanza, giungono in ospedale per partorire.

La percentuale di parti in casa è molto alta e ancora più alto è il numero di parti prematuri a causa del duro lavoro che continuano a fare nonostante la gravidanza, dello stato di malnutrizione che le caratterizza, della difficoltà dei luoghi in cui vivono e delle violenze domestiche che spesso devono sopportare.

All’interno di questa piccola, ma sovraffollata maternità (20 letti che quasi sempre sono occupati da 2/3 mamme per ogni letto, il famoso “bed sharing”) c’è una piccola area dedicata ai bimbi prematuri, 6 incubatrici che, come succede in reparto per le mamme, vengono condivise da più neonati prematuri insieme.

Purtroppo c’è ancora un’altissima percentuale di morti neonatali poiché le risorse a disposizione sono davvero limitate, sia in termini di materiali e farmaci, che in termini di personale dedicato 24/24h. Per questo, spesso sono le mamme stesse a prendersi cura dei bisogni dei piccoli prematuri. A causa delle scarse risorse che l’ospedale è in grado di fornire, non esiste un vero e proprio supporto nutrizionale per le mamme dei prematuri e sempre più spesso Yasmin, ostetrica di Find the Cure che lavora a tempo pieno presso la maternità di Maralal, riporta quanta difficoltà ci sia nell’avviare un buon allattamento, fondamentale per la crescita di questi bambini.

Le mamme usano la spremitura manuale per estrarre il latte: una soluzione di per sé efficace, ma talvolta difficile da avviare e spesso non abbastanza per stimolare ed incrementare la produzione di latte nei casi che lo necessitano.  Per questo un tiralatte ospedialiero rappresenta un bene prezioso.

Presso l’ospedale non c’è attualmente nessun tipo di tiralatte, nemmeno manuale a causa dell’impossibilità di sterilizzazione adeguata – fondamentale in un paese in cui la percentuale di mamme HIV positive è ancora alta e il controllo epatiti non viene effettuato.

Il modello di tiralatte richiesto ad uso ospedaliero è invece totalmente sterilizzabile in ogni sua parte, senza rischio di trasmissione di malattie infettive, e risulterebbe fondamentale nei casi di allattamento complicato.

70 materassi per lo SHERP

In Kenya e più precisamente a Mararal nel Samburu, regione del Nord, da diversi anni Find The Cure porta avanti progetti di vario tipo: dal sostegno sanitario verso le persone più in difficoltà grazie al programma di “adotta un malato”, all’approvvigionamento idrico tramite pozzi e water tank in aree molto aride del paese, dal sostegno alimentare nei periodi di estrema siccità, all’annuale sostegno alla scuola serale per i bambini pastore e alla nursery che accoglie i piccoli, fino ad arrivare allo SHERP (Samburu Handicapped and Rehabilitation Program) , il centro disabili a noi molto caro che dal 2012 sosteniamo ed affianchiamo nelle sue quotidiane difficoltà. L’istituto accoglie e accudisce oltre 100 bambini di tutto il Samburu County con disabilità gravi: principalmente danni da parto, epilettici gravi, sordomuti e malformazioni ossee invalidanti. Il progetto è monitorato dai volontari Find the Cure e in particolare dal personale sanitario abilitato alla riabilitazione.

Ed è proprio lo Sherp che occorre aiutare con l’acquisto di 70 materassi: il centro accoglie bambini con diverse disabilità, dalle più gravi alle più lievi; sono bambini totalmente abbandonati dalle proprie famiglie, spesso rinnegati, lasciati direttamente nel bush o davanti al cancello dello SHERP. Nella cultura Samburu la disabilità non è accettata, è considerata come una sventura, una maledizione, un peso insopportabile per una famiglia che spesso vive di pastorizia e quindi seminomade, in zone davvero remote.

Purtroppo la complessità, le esigenze dei bambini e le necessità del centro in termini di personale, manutenzione, cibo sono tantissime ed è difficile riuscire a sopperire a tutti i bisogni. Il materiale, come la struttura, è soggetto ad un’usura maggiore dato il grado di disabilità dei bimbi ed il poco personale che ci lavora.

Così eccoci a chiedere il vostro supporto per rinnovare i dormitori dove i ragazzi, soprattutto quelli con disabilità grave, passano molto del loro tempo. In particolare c’è bisogno di materassi nuovi: quelli vecchi – materassi in gommapiuma ormai diventati delle “sottilette” e per nulla impermeabili – sono ormai logori dal tempo e dall’utilizzo.

Grazie al vostro aiuto saremo in grado di comprare per tutti i bimbi del centro un materasso nuovo e farlo rivestire con un tessuto impermeabile, così da sopperire al grande problema legato all’incontinenza di molti di loro e migliorare drasticamente lo stato d’igiene quotidiana. E’ un piccolo gesto da parte vostra che avrà nel loro quotidiano un impatto grandissimo! E noi non possiamo che ringraziarvi in anticipo per questo.

In un periodo storico così complesso ed intrinseco di odio e diffidenza, è per noi una boccata d’ossigeno trovare persone che ancora vedono “la grande bellezza della diversità”.

Ringraziandoti per il prezioso aiuto,
un caro saluto,

Find the Cure Team